Cooperazione europea nella ricerca sulla fusione nucleare da EURATOM a ITER: L’impatto reciproco della fisica del plasma, della tecnologia termonucleare controllata e della politica internazionale
Roberto Lalli - DIMEAS, Politecnico di Torino
Lo sviluppo dell’energia nucleare rappresenta uno dei traguardi più rilevanti della fisica del XX secolo e ha contribuito in modo decisivo a ridefinire le relazioni internazionali nel secondo dopoguerra. In questo contesto trasformativo, la ricerca sulla fusione nucleare ha al contempo alimentato la competizione e favorito la cooperazione tra gli Stati. Storici e decisori politici hanno spesso sottolineato la complessità delle interazioni tra fisica e politica in questo ambito, mettendo in rilievo sia il ruolo della fusione nell’integrazione europea sia il suo potenziale di collaborazione globale, come dimostra il progetto ITER, che coinvolge Cina, Unione Europea, India, Giappone, Federazione Russa, Corea del Sud e Stati Uniti.
Questo intervento presenta alcuni risultati preliminari del progetto PRIN PNRR 2022 “FusEurope: Cooperazione europea nella ricerca sulla fusione nucleare – Dalla storia alla progettazione di politiche future”. In particolare, si esamina l’evoluzione della cooperazione tecnoscientifica in Europa, inserendola in un quadro di sviluppi globali e avvalendosi di metodi e strumenti dell’analisi di rete. La relazione discute come le ricerche in fisica del plasma e in astrofisica abbiano influenzato le prime iniziative di fusione nucleare negli anni ’50 e condizionato il design e la configurazione dei progetti successivi. Viene inoltre esplorato il modo in cui le agende politiche e quelle tecnoscientifiche si siano intersecate in momenti chiave della cooperazione europea, attraverso l’analisi di rapporti ufficiali, pubblicazioni scientifiche e fonti d’archivio.